Tripletta e leadership rinforzata per il duo meraviglia di Club 91 Squadra Corse, ancora una volta dominatore della scena tricolore in circuito tra le regine del passato.
Hanno vinto il primo, il secondo ed ora anche il terzo round del Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Storiche, rinnovando il valore di quello scudetto più volte cucito sul petto con un’altra prestazione di alto livello all’Autodromo Vallelunga.
Tra Sabato e Domenica si è corso il terzo atto del tricolore ma la musica non è cambiata con Massimo Ronconi e Giovanni Gulinelli che, pur tornando sulla Porsche 930 curata da Buratto Racing, si sono confermati i numeri uno della serie, pole position e vittoria assoluta, allungando ulteriormente in testa alla generale di terzo raggruppamento e nella classe H2/I SIL +2000, regalando l’ennesima soddisfazione della stagione a Club 91 Squadra Corse.
“Abbiamo corso in una buca a Vallelunga” – racconta Ronconi – “perchè, con queste temperature torride, sembrava di essere nel Sahara. In tanti ne hanno risentito, uomini e mezzi, ma la nostra Nerina si è comportata egregiamente, permettendoci di centrare un’ottima pole. In gara sono partito io ma non mi sono fatto sorprendere al curvone, sistemandomi in una comoda terza posizione dietro a Merzario che usciva di scena dopo mezz’ora dal via.”
“Nel mio stint ho dato il massimo” – continua Gulinelli – “e, dopo avere recuperato ben cinque secondi al giro su Valle, quando lo ho raggiunto la sua Lancia si è rotta, aprendoci la strada verso la vittoria finale. Ci dispiace per il loro ritiro, sono avversari ma anche nostri amici, e sarebbe stato bello vivere un duello sul finale. Il caldo ci ha messo a dura prova ma ormai siamo abituati ai sessanta gradi del nostro abitacolo. Grazie a tutto il team Buratto Racing, ottimo il lavoro svolto sulla nostra vettura, ed alla scuderia che ci supporta con tanta pazienza.”
- Massimo Ronconi e Giovanni Gulinelli
Un weekend tanto promettente quanto sfortunato per Giovanni Ambroso, in coppia con un big del calibro di Denny Zardo, in campo con la sua BMW 323 seguita da Buratto Racing.
Terzo assoluto nella provvisoria di quarto raggruppamento e secondo in classe J2 GTP +2500 il portacolori del sodalizio di Rubano ed il campione trevigiano firmavano una positiva terza piazza in qualifica, una virtuale pole position tra le vetture aspirate.
Date le elevate temperature Ambroso partiva cauto in gara, impegnato a gestire una frenata non ottimale, ma la doccia fredda arrivata al passaggio del testimone con Zardo che, dopo nemmeno un giro, si vedeva costretto ad abbandonare per un problema alla trasmissione.
- Giovanni Ambroso e Denny Zardo
Una sorte simile è toccata anche a Mario Sala, al volante della sua Ford GT 40 curata da Buratto Racing, firmatario pole position tra le vetture di primo raggruppamento.
Il pilota della vettura dell’ovale blu, in testa dopo il via, incappava in un testacoda che gli faceva perdere alcune posizioni, finendo poi vittima di un abitacolo rovente, dato il caldo insopportabile, che, nonostante la rimozione di un piccolo deflettore al pit stop per migliorare la ventilazione, lo forzava al rientro ai box ed a rinunciare ad una posizione di vertice meritata.
- Mario Sala